Il campionato, dal campo e col cuore
La cronaca di un campionato: sogni, fatti, misfatti e voci dal campo. Dal nazionalistico tifo per una squadra a quello per una razza
di Mario Agosteo
Un doveroso ringraziamento al Pointer Club Internazionale e al Presidente di Giuria Jaques Deguillaume per avermi dato la possibilità di giudicare il Campionato Europeo Pointer di Grande cerca 2008, campionato che quest’anno si è svolto nei nuovi terreni di Maison en Champagne.
Affronto il viaggio per la Francia in compagnia di Beppe Bonacina e Silvio Marelli, con i quali parlando di cani e di squadre si riesce a far volare il tempo e rendere il lungo viaggio più gradevole. Come ogni tifoso italiano di calcio che si rispetti, così ciascuno di noi ha in mente la propria squadra nazionale. La discussione si sofferma sugli esclusi e sui scelti, concludendo a fine viaggio che la selezione italiana fatta di Pino Dellatorre, non poteva essere molto diversa.
Il 27 mattina ritrovo per la presentazione delle rappresentative nazionali: presenti i Club di Italia, Spagna, Francia, Svizzera, Grecia, Serbia e Germania.
Terminata la verifica morfologica, si comincia la prova nei magnifici terreni francesi, quest’anno con qualche campo di colza in più, anche molto alta, ma che si confermano ideali per la presenza di un buon numero di starne molto ben dislocate.
Mi limiterò a raccontare dei turni dei cani italiani lasciando gli altri commenti a chi è più bravo di me a tirar di penna.
Il primo giorno mi trovo in giuria alla destra del presidente Deguilleaume e con l’amico Josè Anakabe sull’altro lato.
La sorte assegna al 5° turno Zen del Feltrino in coppia con Giuseppe vdP, turno attesissimo. Lo Zen reduce da una stagione di altissimo rendimento è una delle nostre frecce più sicure. Il selezionatore e tutto il tifo italiano sono in prima fila sicuri di vivere un momento di grande emozione e infatti Zen sta magnificamente bene sul terreno con il ritmo spasmodico che lo caratterizza. Quasi a fine turno sparisce alla mia vista sulla sinistra, Girandola e Anakabe corrono, tutti trattengono il fiato, si sente uno sparo. Dal walky talky, sia Deguillaume che io capiamo: “punto, corretto”.
Penso: si comincia bene. Ma quando vedo arrivare Stefano, che agita le braccia con un’espressione del volto poco distesa, capisco che c’è qualche cosa che non và. Infatti Anakabe ci conferma che la ferma era su lepre. Zen verrà richiamato.
Proseguono i turni con pioggia battente e folate di vento, nell’unico momento di tregua, due cani si aggiudicheranno il punto con una grande prestazione: sono Asti e Aoupa.
L’undicesimo turno è di Prinz; il suo galoppo impetuoso e una cerca nella grande nota ci fanno ben sperare ma il turno è interrotto perché il compagno, nonostante un punto sullo sgancio, non è in nota. Completerà.
Subito al 12° la Mary di Cantoni non lascia un momento di rilassamento agli italiani con in prima fila l’ing. Endrizzi che sembra voler condurre conduttore e cane. Percorso bilanciato, perfettamente nella nota, due ferme, una scattata e una non molto decisa fanno trattenere il respiro, ma le starne non volano.
Non passa un minuto che Ernesto Pezzotta è sul terreno con Bill al 13° turno. Trialler di sicuro affidamento, oggi osa troppo fino al fuori mano.
Ultimo turno per il Vink. Lombardi si presenta in campo con la solita sicurezza di chi ha fatto tutto il possibile per non lasciar nulla al caso: ora tocca al cane.
La proprietaria Elisabetta Buccalossi, da anni presente sui terreni di tutta Europa, sogna ad occhi aperti e cerca di trasmettere positività al suo pupillo: “forza, oggi è il nostro giorno”. Vink non delude: sempre bene nel vento, galoppa fluido, interpreta perfettamente la nota con cerca ampia e bilanciata ma non trova le starne. Lo rivediamo.
Finiti i turni, conciliabolo con i colleghi giudici per i completamenti e richiami. Nulla è perduto, Prinz deve parecchi minuti, Zen e Vink richiamati.
A Prinz farà da compagno, fuori concorso, la riserva della squadra spagnola: sarà fatale. Infatti, dopo la conferma delle belle note del turno, risale nel vento con bella tipicità pointer e ferma. Il compagno non consente e mette in volo trascinando il nostro in un inseguimento da cuccioline. È vero che un cane maturo dovrebbe superare questi inconvenienti ma è anche vero che un cane non è un automa e se la fortuna non l’aiuta non sempre può essere impeccabile.
Richiamo in coppia per Zen e Vink, Lombardi e Girandola passandomi vicino parlottano tra loro: “o dentro o fuori, lasciamoli liberi di fare quello che vogliono, ora serve il punto”. Purtroppo Vink prende alla lettera, scollina, viene recuperato in ferma ma fuori tempo massimo; Zen riduce un poco l’azione e la cerca come pensasse “se ci sono non possono scappare” ma le starne, presenti in tutta la giornata, non si fanno trovare. Si conclude il primo giorno con la grande e meritata vittoria di Asti de Akelarre dell’amico Gabriel Ayesta e per noi italiani il rammarico che se Prinz avesse fatto giudizio…
Il giorno dopo il tempo è più clemente, anche i cani dovrebbero godere di condizioni paritarie.
Seguo la prova da spettatore congiunto al gruppo italiano, oggi calo la trombetta di giudice e quindi posso vivere le mie emozioni con meno imparzialità anche se purtroppo non si possono cogliere quei momenti che ti coinvolgono quando sei vicino ai cani e, come gli appassionati sanno, dal di fuori molti aspetti della prova non possono essere valutati obiettivamente. Per questo mi limito a qualche impressione di quel che s’è visto da lontano.
2° turno, Zen. Il clan Girandola, con in testa il proprietario Renato di Battista, è convinto che la fortuna è imparziale e quello che ha tolto ieri lo deve dare oggi.
Prima parte di turno molto bene ma viene interrotto. Tutto rimandato.
4° turno, Mary. Una sciabolata a destra poi parte a sinistra come una belva tirando un gran lacet. La compagna avverte, rompe e riprende. Arriva Mary, ed è purtroppo passato il minuto, e mette in volo una isolata.
6° turno, Bill. Prestazione di scuola, percorso ampio e ottima azione. I cani scompaiono con la giuria in un avvallamento. Quando ritornano ognuno racconta la sua. Pezzotta che Bill ha fermato starne non indicandole bene e che sono partire a lato. La giuria che la ferma è senza esito e che le starne erano superate.
10° turno, Vink. Non ha più la brillantezza di ieri pur svolgendo una cerca coraggiosa, risalendo un vallone, ferma, riaccendendo gli animi di tutti noi. Parte una lepre che ci fa mormorare in coro un patetico: “Nooo…”
14° turno. Il Prinz che il giorno prima ci aveva dato la dimostrazione di come si fa la grande cerca e come si cercano le starne, oggi allo sgancio esagera sulla sinistra. Fatto ripartire va fuori mano sulla destra. E buonanotte.
Ultima speranza italiana per il Campionato 2008: il completamento di Zen. Non è ordinato come nella prima parte, si mantiene un po’ a sinistra e a destra il compagno si assicura un punto. Rilanciati riprende lena, traversa un arato e si porta alla estrema destra in una colza dove ferma e risolve su coppia. Gli verrà assegnato il 1° ECC e salva un po’ la… spedizione.
Edizione senz’altro sfortunata, avremmo sperato in qualcosa in più, la sensazione generale è stata quella che in una prova svoltasi in condizioni climatiche così proibitive troppo è dovuto al caso. I nostri pointer che si sono presentati con credenziali di tutto rispetto, dimostrate nel corso di tutta la stagione primaverile, forse non potevano far meglio.
Grande emozione nella sale delle premiazioni per i vincitori, per noi una consolazione che mitiga la delusione: i pointer qualificati sono tutti figli o nipoti di cani italiani a conferma della validità del nostro allevamento.