Prima di entrare nel merito del Campionato europeo su beccacce per Pointer, svoltasi in Bretagna il 4 e 5 dicembre ultimo scorso, permettetemi di ringraziare il consiglio Direttivo del Club per avermi onorato nell'assegnarmi un doppio incarico: formare la squadra e giudicare una così importante manifestazione.
L'incarico era impegnativo soprattutto nel comporre una squadra che fosse all'altezza delle aspettative e che ben figurasse nel confronto con le altre nazioni partecipanti, sapendo quanto sia sentita e curata dalle altre compagini questa specifica attività.
Non sono poi stato facilitato nel compito, a causa di una serie di circostanze che mi hanno impedito di svolgere al meglio il lavoro programmato.
Speravo di ricevere dei dati utili alla formazione della squadra, a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta della mia disponibilità alla visione di eventuali soggetti che gli appassionati avessero ritenuto meritevoli, vista la loro specializzazione.
Molto mi hanno telefonato per chiedere informazioni e consigli - spero di esser stato all'altezza del compito - ma il tutto alla fine è servito solo ed esclusivamente come sondaggio a dimostrare che anche in questa particolare caccia-prova il pointer è ancora presente in buon numero; e alto è ancora l'interesse che riscuote.
Nonostante la mia disponibilità e nonostante avessi anche trovato una località abbastanza centrale per la verifica, l'incertezza di avere un soggetto non all'altezza nel dubbio di non esser poi scelto ha condizionato i proprietari e ha fatto si che nessuno se la sia sentita di dare la propria disponibilità.
Il tutto è sicuramente scusabile perchè nonostante la località per la verifica fosse, come detto, abbastanza centrale, le distanze rimanevano notevoli, soprattutto per il sud, con le conseguenti difficoltà ad esse legate
Un secondo dato, più importante, speravo di ricavarlo dalle prove specifiche previste prima del Campionato.
Tuttavia, la data del 4-5 dicembre, prevista per il Campionato - a mio avviso prematura - non ha permesso però di sfruttare questa opportunità: mi riferisco sopratutto alle prove di Salerno e Sicilia.
Nonostante le difficoltà, grazie all'aiuto dell'amico Gianni Bernabè, che ringrazio, sono stato in grado comunque di formare una bella squadra, che, sul campo si è meritata non solo l'elogio unanime della giuria ma, anche i complimenti di tutti gli addetti e degli appassionati presenti. E' stato un campionato senza risultati, ma è stato comunque un bel campionato.
L'organizzazione francese con Tastet, Darrigade e “Lulù” in testa, l'aiuto dato da altri loro collaboratori, l'ospitalità dei proprietari dei terreni ha fatto sì che tutto fosse perfetto e impeccabile. La riconosciuta simpatia dei nostri due concorrenti, che è riuscita a coinvolgere un po’ tutti, ha creato poi un generale buonumore, cancellando la tensione che spesso caratterizza queste manifestazioni.
Grazie e complimenti a tutti!
Veniamo al campionato. Ho già fatto la premessa che è stato un bel campionato nel suo complesso, ancor più valorizzato dal generale alto livello dei cani presenti.
Le prove a beccacce sono quelle che, più delle altre in questi ultimi anni, hanno avuto una maggiore evoluzione in positivo, sia per la venaticità, sia per le qualità di razza dei cani che vi partecipano; questo, evidentemente, si nota ancora di più in queste manifestazioni, dove -mi ripeto- il livello è diventato veramente notevole.
Considerazione questa non solo mia, ma anche dei due colleghi con cui ho giudicato.
Non abbiamo avuto cani in classifica, ma ciò non toglie nulla al loro valore. Chi conosce questo tipo di prove sa quante difficoltà si incontrano per arrivare al punto.
Anche in questo caso, in cui i terreni si presentavano alla vista bellissimi, le insidie che essi nascondevano erano tante e le difficoltà ad incontrare notevoli.
I boschi della Bretagna, o almeno quelli che frequentiamo per le prove, sono formati generalmente da piante di alto fusto più o meno rade, con del cespugliato di sottobosco anch'esso abbastanza rado; tutto il resto del terreno è coperto per la maggior parte da uno spesso e fitto tappeto di felci.
Quest'ultima vegetazione in certi posti è così fitta e intricata che, se non impedisce ad un cane di esprimersi, molto lo condiziona e alla lunga lo costringe a scegliere nella cerca percorsi più abbordabili, che spesso non corrispondono però alle necessità per giungere all'incontro: mi riferisco cioè alla scelta del posto da battere e allo sfruttamento del vento.
Se a questa difficoltà si aggiunge il non grande numero di beccacce presenti e condizioni climatiche a volte inclementi, si comprende perchè un campionato può finire senza risultati.
La squadra selezionata era composta da Semeghini Alvaro, Campanie Vinca e Betsi della Cisa di Sardone; da Anter e da Sagamartha di Pardini e dalle Riserva Mutinensis Hermano e Seghemini Igor.
La prima giornata vede il nostro Anter alla prima coppia. Il cane parte dando l'impressione di prendere un po’ le misure al terreno, poi si estende e svolge un bellissimo turno con esplorazione molto ampia, sempre ben collegato. Piace il suo galoppo e portamento. Non incontra e per lui ci sarebbe uno strameritato richiamo, se all'ordine di legare, contrariamente al suo dimostrato equilibrio, non si fosse sottratto, finendo, inspiegabilmente, fuori mano.
La Vinca corre nella seconda coppia con Valsat cane francese, osso duro.
Non si fa intimidire e sopperisce all'esuberanza e al ritmo del compagno, con una cerca ampia e di metodo e con un collegamento pressoché perfetto. Non incontra e viene richiamata e conferma qui in toto la prestazione, purtroppo senza incontro.
Sagamartha non in perfette condizioni fisiche, a detta di Pardini, si fa condizionare dal già citato problema delle felci e non riesce ad esprimersi al meglio.
Alvaro, “Arvaro” in romanesco, così ormai lo chiamano tutti, corre in coppia con Txaco, altro buon cane francese. Per entrambi la prima parte del turno è ottima per continuità d'azione e per metodo. Txaco poi però esagera, finendo fuori mano e costringendo Alvaro al completamento . Portato a completare, il soggetto di Sardone conferma quanto di buono aveva già fatto vedere e va al richiamo.
Nel lungo richiamo rispecchia la prima prova, dimostrando tra l'altro gran fondo, ma non incontra.
Chiudiamo la giornata con la Betsy in coppia con Vox, altro buon cane francese, di non molta qualità ma di sostanza, più volte qualificato in prove a beccacce. Altra gatta da pelare.
La cagna dimostra da subito però il suo temperamento svolgendo un turno di grande impegno; la cerca è molto ampia e di metodo, perfetto il collegamento. Purtroppo, sul finire, la beccaccia che c'era sul terreno senza che lei ne avesse colpa, viene sorpassata dal compagno di coppia e messa in volo dalla giuria, togliendone così l'unica ipotetica possibilità dell'incontro. Termina bene meritando il richiamo.
Richiamata, si fa trovare pronta e concentrata e conferma la prestazione precedente.
Purtroppo anche per lei non c'è incontro.
La seconda giornata ci spostiamo su un nuovo bellissimo terreno. Non sto a ripetere nel dettaglio le prestazioni dei nostri cani, in quanto tutti confermano quanto di buono e positivo hanno fatto vedere nella prima giornata.
Da segnalare, se vogliamo, la grande prova di Anter, che purtroppo non ha saputo sfruttare una delle poche occasioni presentate,
La continuità di Vinca nell'offrire, turno dopo turno, prestazioni sempre di grande spessore. La ripresa di Sagamartha, non però ancora ai livelli che le conosciamo.
Il coraggio di Alvaro, sempre pronto ad ogni sgancio: ferma due volte e non conclude, ma le persone che seguivano la prova dicono di aver visto volare una baccaccia prima dell'arrivo del cane. Sfortunato davvero.
La prestazione della Betsy, che nonostante non si presenti alla vista come un colosso, dimostra una forza incredibile, non accusando mai la fatica, nonostante lunghi turni e richiami .
Dei cani presentati dalle altre Nazioni è piaciuto molto Valsat, presentato da L. Coatmelec, per la sua grande determinazione e le sue spiccate qualità di razza.
Vox presentato da Le Guern, per il metodo con cui sa porsi sul terreno ed il greco Quirin, cane molto energico, di esperienza, con grande ampiezza nell'esplorazione del terreno ed buon collegamento.
Qualcuno, leggendo queste mie note, visti i risultati obietterà forse dicendo che i cani selezionati non erano specialisti.
Io rispondo che, se non lo sono, sicuramente lo potrebbero però diventare.
Termino ringraziando sentitamente gli amici e compagni di giuria, il Presidente Sakis Ponireas, e Ives Tastet per il piacere avuto nel giudicare insieme nelle due bellissime giornate trascorse in loro compagnia.