Ci sentivamo almeno una volta al mese, sembrerebbe un paradosso ma si parlava di cani e non di cinofilia, come me era un sostenitore del trialer inteso come, per dirlo alla Giulio Colombo, baluardo contro la mediocrità.
Si diceva che il trialer era il riferimento e che non era il cane più veloce e che andava più lontano, ma quello che rappresentava una razza da caccia all'ennesima potenza a prescindere dalla nota e specialità.
Si diceva che in un cane da ferma si da per scontato che fermi ma conta come se la procura, come la interpreta e risolve.
Si diceva che solo chi ha avuto la fortuna di avere avuto al guinzaglio e sganciato un trialer poteva capire certe sfumature e provare certe emozioni.
Ho voluto scrivere queste poche righe per cercare di ricordare Luciano nel suo essere cultore del trialer e del Pointer in particolare. Mi mancheranno le nostre chiacchierate. Ciao Mario
Il Vice Presedente
Mario Agosteo
Il Pointer Club D'Italia si stringe con affetto alla famiglia in questo grande dolore.
Luciano Modesti e il suo Flash