Libero Zagni ci ha lasciati.
Ci conoscevamo da quando eravamo ragazzi, lui un poco più anziano di me, ci trovavamo sui campi di prova, era ancora dilettante coi suoi setter, ma sempre presente.
Già allora era un “personaggio”, a volte si rideva per le sue marachelle, che gli venivano sempre perdonate per una sua grande virtù: era una persona sicuramente furba, ma garbata e mai con toni accesi e strafottenti.
Poi passò al professionismo e ad allevare setter di vaglia, fine conoscitore di cani, calcò i terreni della caccia pratica per decenni, ma non disdegnò la conduzione in grande cerca ed in classica, valorizzando anche diversi pointer.
Ricordo una piacevole trasferta in Francia nel 2000 con lui in occasione di un campionato europeo Pointer di caccia: tenne banco e con quell’arguzia e simpatia che lo contraddistingueva, allietò tutta la compagnia.
Terminata la conduzione si ritagliò il compito di General Manager di scuderia, il fatidico Team Zagnis.
Continuò da bordo campo a valorizzare i Pointer “della Cervara” in caccia pratica e caccia a starne e i suoi setter “del Zagnis”, collaborò con diversi giovani dresseur sia italiani che serbi, in questo gli va il merito di scopritore di giovani fruste talentuose che poi si sono rivelate nel tempo.
Nelle trasferte non perdeva un turno e seppur dalla Jeep riusciva sempre a piazzarsi perché le cose le voleva vedere e non sentirsele raccontare, forte di quella passione che ancora lo divorava.
Ci ha lasciato troppo presto, ma del resto il suo motto e la sua filosofia sono sempre stati: vivere intensamente il presente, poco preoccupandosi del domani.
Ciao Libero
Il Pointer Club d'Italia
Gianni Bernabè
Libero Zagni in squadra per il Pointer Club d'Italia in occasione di un Campionato Europeo Pointer nel 2000